Mondo agricolo in agitazione perché, proprio quando vive mesi critici a causa della perdurante siccità, una delibera di Giunta dispone che nelle zone vulnerabili ai nitrati il rinnovo o il rilascio di nuove concessioni per i pozzi, ossia per l’estrazione di acque sotterranee ad uso irriguo per l’irrigazione di colture destinate sia alla produzione di alimenti per il consumo umano ed animale sia a fini non alimentari è subordinata alla riconversione ad attività di agricoltura biologica delle colture ricadenti per almeno il 70% nell’area perimetrata, con evidenti gravissime ricadute economiche e produttive sul tessuto produttivo del settore primario. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, che in una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia chiede un intervento urgente e autorevole per la modifica della normativa regionale, introducendo la previsione che il rilascio di nuove concessioni all’estrazione di acque sotterranee ad uso irriguo o il rinnovo di quelle in essere possa essere concesso non solo in favore delle aziende che operano in regime di agricoltura biologica, ma anche alle aziende che operano in regime di agricoltura integrata o che adottano la registrazione dei dati sull’utilizzo dei concimi conformi alla legge nel Quaderno di Campagna.
“Le aziende che per diverse ragioni non possono adempiere agli impegni connessi a tale riconversione in biologico non possono più produrre istanza per il rilascio di nuova concessione o rinnovo di concessione all’estrazione di acque sotterranee ad uso irriguo”, denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. E’ questo uno scenario molto preoccupante perché l’intera Puglia sta vivendo una fase storica nella quale la perdurante siccità ha determinato una drammatica conseguente scarsità della risorsa idrica – aggiunge Coldiretti Puglia - con pesanti ricadute nel settore agricolo, agroalimentare e zootecnico, per la quale la stessa Regione Puglia ha prodotto richiesta al Ministero dell’Agricoltura per la declaratoria di l’avversità climatica, al fine di fornire supporto economico agli agricoltori che hanno subito perdite significative a causa dell’ondata di siccità
Tale proposta si sostanzia in quanto l’agricoltura integrata o l’impiego dei concimi conformi alle normative vigenti in materia di salvaguarda del sottosuolo registrate nel Quaderno di Campagna sono tutte buone pratiche agronomiche, al pari di quelle biologiche, che soddisfano i processi di verifica ex ante ed ex post delle condizioni previste dalla Direttiva Nitrati. “Annoso problema è anche il ritardo sul rilascio di pareri e concessioni”, insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “i temi di istruttoria risultano molto lunghi, anche fino a un anno per il rilascio del relativo decreto di concessione, quando il Decreto di Concessione con i relativi pareri, riveste importanza anche per altri scopi, come la possibilità di accedere ai fondi Comunitari dello Sviluppo Rurale, e/o per presentare la richiesta di carburante agevolato”, conclude Piccioni.
Coldiretti Puglia chiede dunque che vengano adottate le necessarie misure tecnico organizzative utili a snellire ed accelerare i lunghi e complessi iter amministrativi per l’ottenimento delle Concessioni per l’estrazione delle acque sotterranee ad uso irriguo, dichiarandoci sin d’ora disponibili all’apertura di un tavolo urgente di confronto tra tutti i soggetti coinvolti su dette problematiche.