Continua ad essere negativamente salda all’ultima posto della classifica nazionale la Puglia per la spesa dei fondi comunitari del PSR, secondo i dati della Rete Rurale Nazionale aggiornati al 31 ottobre 2019, con una spesa ferma al 22,62 %, la più bassa d’Italia. “L’impegno di responsabili di misura e istruttori va sostenuto, dopo gli errori regionali di programmazione e gestione e le conclamate carenze di organico dell’Assessorato e l’eventuale avanzamento nei pagamenti sarà merito loro. Non basterà però a scongiurare che sullo sviluppo rurale la Regione perda 149milioni di euro di fondi comunitari, che avrebbero generato circa 246 milioni di euro di investimenti. Al momento l’unica certezza sono le misure a superficie dove, grazie alla disponibilità di AGEA, si arriverà a pagamenti reali entro la fine dell’anno. Rispetto alle misure strutturali, la spesa sarà risibile se rapportata a quanto la Regione Puglia avrebbe dovuto spendere negli ultimi 5 anni”, attacca il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia che parla di ‘fallimento per non aver voluto rifare le graduatorie solo dopo aver completato le istruttorie in maniera puntuale, anzi peggiorando la situazione con modifiche ai criteri di accesso a bandi pubblicati nel 2016, con un effetto boomerang che ha aperto la strada ad ulteriori ricorsi alla giustizia amministrativa”.
Anche sul fronte delle filiere c’è stata l’ennesima occasione persa dalla Regione Puglia che non ha ancora consentito – aggiunge Coldiretti Puglia - a cooperative e frantoi in tutta la Puglia di utilizzare oltre 40 milioni di euro del PSR Puglia per le strutture di stoccaggio che avrebbero potuto far fronte all’attuale stagnazione di mercato per eccesso di produzione.
“Anche i pagamenti della 5.2 per la rigenerazione del Salento non vedono ancora la luce con l’impossibilità di procedere ai reimpianti nelle aree infette della provincia di Lecce, un ulteriore macigno sulla spesa del PSR che in Puglia è al palo da anni”, insiste il presidente Muraglia.
La Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse Psr – ricorda Coldiretti Puglia - con circa 1.6 miliardi di euro di spesa pubblica complessiva, pari all’8% delle Risorse totali sullo Sviluppo rurale per l’Italia.
“E’ stata un fallimento la gestione del PSR Puglia anche sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 – conclude il presidente Muraglia - a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione dell’Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 sono state ammesse all’istruttoria, poco più di 1 domanda su 10”. Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene la Coldiretti – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani come dimostra l’analisi di SVIMEZ sull’emigrazione che supera l'immigrazione al sud.