Spazio al confronto tra le donne coltivatrici e le donne candidate che con la doppia preferenza di genere hanno la possibilità di contribuire a riportare al centro delle politiche e delle strategie l’agroalimentare che rappresenta il volano, assieme al turismo, dell’economia della Puglia. E’ quanto emerso dal confronto organizzato da Coldiretti a Foggia dove le imprenditrici agricole di Coldiretti Donne Impresa hanno sollecitato le candidate Annamaria Falllucchi (La Puglia Domani), Patrizia Lusi (Con Emiliano), Rosa Barone (Movimento 5S) e Camilla Tavaglione (Lega) sui temi caldi per l’agricoltura, dal PSR Puglia 2014-2020 alla gestione del ‘bene acqua’, dalla criminalità che attanaglia le campagne fino alla fauna selvatica e alla tropicalizzazione del clima che danneggia piante, alberi e prodotti.
“L’emergenza Covid 19 ha avuto effetti gravi sul settore agricolo e agroalimentare – ha incalzatoFloriana Fanizza, leader nazionale e regionale di Coldiretti Donne Impresa - con un bilancio da profondo rosso nei campi con oltre 600 milioni di euro di danni, registrati soprattutto dai settori floricolo, vitivinicolo, oleario, agrituristico, lattiero –caseario e pesca. Le future consigliere regionali dovranno sentirsi coinvolte a pieno titolo nella fase di ricostruzione, dano un contributo attivo al territorio e a noi imprenditrici agricole, perché probabilmente più di chiunque altro sono consapevoli delle nostre difficoltà”.
Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità – aggiunge Coldiretti - ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti.
“Sono migliaia le attività che rischiano la debacle, in un contesto aggravato dalla mancata della gestione del ‘bene acqua’ e dalla lunga gestione commissariale dei Consorzi di Bonifica. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse", l'agriturismo in primis, ma anche le masserie didattiche e sociali, che hanno bisogno di una forte iniezione di liquidità dopo mesi di forzato lockdown. Chiediamo l’attivazione immediata della Misura 21 che è già partita in altre regioni, mentre in Puglia non è ancora fruibile”, ha detto aggiunto la responsabile Fanizza.
Rastrellare risorse è possibile e rimodulare è l’unica strada per non perdere i fondi del PSR – insiste Coldiretti - scongiurando di mettere a rischio la deroga che la Regione Puglia ha già avuto dall’UE, utilizzando gli 800 milioni di euro di risorse del PSR ancora non spesi per una quota dei quali si rischia il disimpegno.
“Per realizzare il programma di Coldiretti per una ‘Puglia possibile’ va dato corso ad una concreta semplificazione dei procedimenti amministrativi”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni. “La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di donne e giovani nell’attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per crescere. Hanno bisogno di sburocratizzazione, di fare impresa con i tempi delle imprese e non della politica”. In questo scenario va istituito ‘l’Assessorato regionale dell’Agroalimentare, centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Puglia per avere un interlocutore forte e univoco, ma anche per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Puglia dal campo alla tavola’, ha insistito il direttore Piccioni.
Proprio le donne stanno dando una spallata alla crisi ‘con le loro attività multifunzionali – ha testimoniato la referente delle imprenditrici agricole di Capitanata, Maddalena Rignanese Rinaldi – con la capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi, dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici”.
Coldiretti ha ricordato il via libera al ‘bonus rosa’ in agricoltura, con la pubblicazione del Decreto ministeriale sulle misure in favore dell’imprenditoria femminile, con un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero per le donne che sono imprenditrici agricole o che lo vogliono diventare.